Andreina Corso in “PARABOLE NEL VERBO” con candore libera la voce dei verbi.
Pubblicato da il BLOG di Sabrina Ginocchio in b... come BUONA lettura · Lunedì 02 Dic 2024 · 3:00
Tags: Sabrina, Ginocchio, Andreina, Corso
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Caviardage di PARABOLE NEL VERBO
Rinunciare non è per gli uomini strani
Cosa ci svela la copertina:
Il mare immenso e il cielo infinito che si incontrano all’orizzonte.
Trama:
Voce del verbo, verbo della voce, vocìo di parole imbrigliate, liberate e poi ancora catturate un po' per ciarla e un po' per gioco.
Leggero e sfuggente, anche il verbo, mente.
Lo fa con candore, conoscendo il fascino dell’errore, lo fa volentieri, con il vocabolario ai piedi, si gratta e si fruga pe liberar la paura.
Voce per-dono al suono delle parole deposte in un sacco di tela logora.Si pente la mano malata di lettere sparse sul pavimento, nel comporre una lirica, un lamento.
Si sposta il vuoto dalla parola, si scontra con la voce, ora non è più sola. Il sacro e poi il profano le fanno da cuscino, assistono al sonno, conformano il sogno alla luce che sempre emana dagli occhi, un’alba bruma.
Non ce la fa lo sguardo a raggiungere il raggio ammonito dal sole, si ritira, il giallo, simbolo del suo calore.
Si abbassano le spalle consunte di neve, e polvere bianca le accarezza lieve. E così che si vive e talvolta si muore, senza sapere perché e dove. Il vecchio verbo ha incollato il cielo con mastice e cemento, per resistere al tempo: declinato al maschile, nel femminile si rappresenta, sposta i suoi tempi e i piedi con cenere, ma come Antigone sapranno resistere.
Le mie considerazioni:
Ad ogni pagina troviamo un protagonista nuovo. Ogni pagina è dedicata a un verbo che prende vita con tutte le sue inclinazioni e desinenze. Sia ben chiaro non è un dizionario dedicato ai verbi, bensì una sorta di raccolta di parabole dedicate ai verbi.
Il libro inizia con il verbo ABITARE. Tutti sappiamo il suo significato, ma l’autrice è andata in profondità.
“… Forse i tetti sono nati a causa della pioggia, forse abitare vuol dire ripararsi, in fondo!”
Pagina dopo pagina i verbi di Andreina Corso mi hanno allargato la mente, ho iniziato a sentire la voce di ogni singolo verbo, tutti mi hanno comunicato i loro segreti. Diciamolo a volte i verbi ci mettono in grande difficoltà con tutte le loro coniugazioni, ma questo libro ce li fa amare.
A metà libro trovo il mio verbo preferito: LEGGERE.
E vi riporto una breve frase, per farvi pregustare la parabola che si cela dietro.
“… Dagli scaffali delle biblioteche, i libri fra loro conversano, si fanno compagnia, attendono i passi che si avvicinano alla loro casa, ecco una mano che si avvicina e presto quel libro cambierà abitazione…”
I verbi prendono vita e dialogano con il lettore. È un dialogo insolito, potrei paragonarlo al Mito come se ogni verbo uscisse dal mondo antico per raccontarci la sua comparsa sul mondo.
Il libro termina con il verbo ZITTIRE.
“… Sì zittire è un verbo perentorio e impreparato e poco propenso alla condivisione, forse fa così perché anche lui, a sua volta sarà stato zittito da qualcuno. E forse per difendersi, ha imparato ad imitare.”
Io non rimango in silenzio, anzi, vi consiglio questo libro perché la lettura risulta ingegnosa, l’autrice è intraprendente nel dar voce ai verbi che in modo educato esprimono i loro sentimenti.
B… come Buona lettura.