Elena Pigozzi con “La signora dell’acqua” ci racconta i valori antichi

Vai ai contenuti

Elena Pigozzi con “La signora dell’acqua” ci racconta i valori antichi

Sabrina Ginocchio
Pubblicato da il BLOG di Sabrina Ginocchio in b... come BUONA lettura · Giovedì 14 Set 2023
Tags: lasignoradell'acquaSabrinaGinocchioElenaPigozzi
Caviardage di LA SIGNORA DELL'ACQUA

 “Trova la voce per far emergere i tuoi talenti”
Impara dall’acqua. Non opporti agli ostacoli, ma vai avanti, scorri fino a superarli, come fa lei.
Se necessario, aggirali.

Cosa ci svela la copertina:
Una donna seduta su un prato di margherite ha il viso risolto verso una casa bianca che si trova sull’altra sponda del fiume. Il resto del paesaggio è offuscato dai fiori e rami penzolanti di un glicine
 
Trama:
Sul fianco di una montagna, affacciata sul lago, in un luogo dimenticato e nascosto tra la provincia di Trento e di Verona, c'è una casa bianca. Da lontano, quando il sole illumina i muri, sembra una perla o una conchiglia, appoggiata per caso in quel luogo impervio. È lì che Giovanni ha deciso di costruire con i pochi soldi portati a casa dopo gli anni nella Merica ed è lì che ora Sara, sua nipote, ha fatto ritorno dopo molti anni di assenza, perché la casa è in pericolo, al suo posto vogliono costruire un'autostrada, e Sara non può permetterlo.
In quella casa, infatti, si sono intrecciati i destini di Giovanni e della moglie Ines, le vite brevi di Erminia, Maria, Giuseppe e degli altri fino a Italia e a Sara. E, soprattutto, è lì che Sara ha ricevuto il dono che si tramanda nella loro famiglia, il dono dell'acqua. Come Giovanni, anche Sara sente l'acqua e sa come e dove trovarla, avvertendo con la forcella di salice la vibrazione che indica quale sia il luogo. I doni, però, come le ha sempre ricordato suo nonno, sono croci da accettare e da sopportare. E così è stato per lei che in un pozzo ha perso l'amore della sua vita.
Ora che è tornata a casa, è giunto per Sara il momento di ripercorrere tutta la storia familiare che ha condotto fino a lei, una storia di risvegli e di ritorni, di ferite che segnano, di madri e figlie che si scelgono, di un continuo mutare che poi sempre riporta a casa. E, in particolare, di quel dono amato e odiato. Quello sarà il suo lascito per la figlia Mirta, a cui spera di riavvicinarsi, e sarà il suo modo per mettere in salvo l'amata casa.verse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile.
 
Le mie considerazioni:
Il romanzo inizia con l’albero genealogico di Mirta.
E sarà proprio la mamma di Mirta, Sara, la voce narrante di questo romanzo. Sara ritorna nella casa di famiglia, in quel luogo incantato dove il suo dono della rabdomanzia ebbe origine, per evitarne la demolizione. Sara all’interno della casa avverte lo scorrere dell’acqua nelle fondamenta e segue le voci che l’acqua le consegna e ci narrerà tutte le storie di chi in quella casa ha vissuto e come lei ha dovuto confrontarsi con la sua natura.
“Da giorni non dormo per via delle voci. Credo siano suoni imbrigliati alle pareti, che la casa restituisce con l’oscurità. È l’acqua che scorre sotto: vengono da lì e raggiungono le fondamenta.”
Nonostante le protagoniste sembrino solo due, Sara e Mirta, in verità ci troviamo di fronte a una storia familiare che attraversa decenni, partendo dal nonno Giovanni fino ad arrivare alla sua pronipote Mirta. Una famiglia numerosa, quella da cui parte tutta la storia, che vede in Giovanni e Ines i capostipiti di quattro generazioni che dovranno affrontare numerosi dolori, due guerre, svariate perdite, ma che conosceranno anche l’amore delicato, spesso sfortunato, che segnerà per sempre le vite di tutti loro.
I ricordi sono come l’acqua che procedono seguendo il movimento delle onde, scivolano in alcuni punti, si soffermano in altri e spesso tornano indietro per ripartire dall’inizio.

“Con la mano sulla porta ho la certezza di riconoscere il rumore di un respiro. Accosto meglio l’orecchio e la voce si fa nitida, il respiro battito, e l’alito caldo.”
 
Elena Pigozzi ci regala un romanzo intenso, la sua scrittura è delicata e con scrupolo si sofferma a descrivere i sentimenti dei suoi protagonisti. La narrazione ha continui salti temporali tra il presente di Sara e Mirta, e i flashback con cui l’autrice svela poco alla volta le vicende che hanno portato alla costruzione della casa bianca, che farà da sfondo a tutta la loro storia.
Questo romanzo mette in evidenza quanto sia preziosa l’acqua che va cercata, difesa e preservata. Nello scorrere delle pagine ho avvertito un inno alla vita di cui l’acqua è il simbolo.
La vita è come l’acqua del fiume scorre e solca i nostri ricordi.

 B… come Buona lettura.







Torna ai contenuti