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“Tre” di Valérie Perrin, come il numero delle ciocche di una treccia

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“Tre” di Valérie Perrin, come il numero delle ciocche di una treccia

Sabrina Ginocchio
Pubblicato da il BLOG di Sabrina Ginocchio in b... come BUONA lettura · Lunedì 26 Feb 2024 · Tempo di lettura 2:30
Tags: SabrinaGinocchioValériePerrin
Caviardage di TRE
Lo sguardo precedeva il pensiero… tornava nei suoi occhi”

Cosa ci svela la copertina:
Una foto scattata sott’acqua. Si vedono tre busti che con le gambe sgambettano per non affondare. Dai costumi che indossano si capisce che sono due ragazzi e una ragazza.

Trama:
1986. Adrien, Étienne e Nina si conoscono in quinta elementare. Molto rapidamente diventano inseparabili e uniti da una promessa: lasciare la provincia in cui vivono, trasferirsi a Parigi e non separarsi mai.
2017. Un’automobile viene ripescata dal fondo di un lago nel piccolo paese in cui sono cresciuti. Il caso viene seguito da Virginie, giornalista dal passato enigmatico. A poco a poco Virginie rivela gli straordinari legami che uniscono quei tre amici d’infanzia. Che ne è stato di loro? Che rapporto c’è tra la carcassa di macchina e la loro storia di amicizia?

Le mie considerazioni:
Tre è il numero perfetto, così dicono. Ma c’è una quarta persona che ruota all’interno del romanzo.
La voce narrante è l’essenza di questo libro perché dietro di lei si cela il mistero.
Chi narra la storia?
Questa è la domanda che mi ha tenuto compagnia a ogni capitolo.
«Mi chiamo Virginie. Di Nina, Adrien ed Étienne, oggi Adrien è l’unico che ancora mi rivolge la parola. Nina mi disprezza. Quanto a Étienne, sono io che non voglio più saperne di lui. Eppure fin dall’infanzia mi affascinano. Sono sempre stata legata soltanto a loro tre».
Terminato il primo capitolo avevo solo un indizio della voce narrante, il nome: Virginie. Lei mi ha mostrato tutto dei tre protagonisti: Nina, Étienne e Adrien. I Tre che “insieme sono un muro, una barriera invalicabile” da quando sono bambini a quando sono adulti. Virginie è una voce onnisciente, sa tutto, vede tutto eppure non interagisce mai direttamente con i personaggi, lei tra le righe appare come un ombra invisibile che li pedina ovunque.
Alla fine Virginie si mostra, svela la sua identità. Lo ammetto sono rimasta spiazzata dalla genialità dell’autrice, ha saputo dosare le parole, le pagine, i capitoli senza far trapelare qualche indizio, oppure li ha messi e io presa dalla narrazione delle molteplici vicende non ho colto gli eventuali segni.
Per questa trama l’autrice con cura ha intrecciato tre ingredienti fondamentali: le parole, gli odori e la musica. Su quest’ultima voglio anticiparvi che nel romanzo troviamo interi testi musicali. Tra tutti spicca l’album degli Indochine, il gruppo preferito dai protagonisti, che si intitola proprio “Tre”.
Valérie Perrin ha il dono di cogliere la profondità insospettata delle cose della vita. Seguendo il filo di una vicenda dolorosa, l’autrice ci trascina dal cuore dell’adolescenza all’età adulta.
Questo romanzo, da uno a tre, merita un bel TRE con lode.
 
 B… come Buona lettura.







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