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Con “Resta con me, sorella” l’autrice Emanuela Canepa ci conduce negli anni Venti del Novecento

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Con “Resta con me, sorella” l’autrice Emanuela Canepa ci conduce negli anni Venti del Novecento

Sabrina Ginocchio
Pubblicato da il BLOG di Sabrina Ginocchio in b... come BUONA lettura · Lunedì 20 Mag 2024 · Tempo di lettura 3:00
Tags: SabrinaGinocchioEmanuelaCanepa
Caviardage di RESTA CON ME, SORELLA
Conoscete il senso della vita? Ogni età ha il suo.

Cosa ci svela la copertina:
La copertina appare come un dipinto, sullo sfondo nero una ragazza seduta, con i capelli raccolti in uno chignon basso, sta ricamando su una stoffa bianca. Nell’insieme l’immagine emana una sensazione di tristezza.

Trama:
Da quando suo padre è morto di febbre spagnola, Anita, orfana di madre dall’età di sette anni, vive con la matrigna e i suoi due figli. Uno lavora con lei nel giornale in cui il padre prestava servizio. Un giorno il fratellastro ruba dalla cassa e Anita decide di prendersi la colpa, perché il suo misero stipendio di donna non basterebbe a mantenere la famiglia, mentre quello del fratellastro sí. Rinchiusa nel carcere della Giudecca, incontra Noemi, una ragazza ombrosa da cui tutte si tengono alla larga – «ha il demonio dentro», dicono – e dalla quale persino le suore mettono Anita in guardia. Ma lei ne subisce il fascino e, malgrado Noemi non riveli mai il motivo per il quale è stata condannata, Anita si confida con lei. Le due stringono un patto: progettano di costruire un futuro insieme, una volta fuori. Sono convinte di poter trovare la propria strada nel mondo anche senza un marito. Ma oltre la soglia della prigione l’esistenza travolge e confonde come il brulichio incessante per le strade di Venezia, obbligando Anita a fare i conti con sé stessa e con il segreto inconfessabile che Noemi nasconde.

Le mie considerazioni:
Ho avuto il piacere di conoscere l’autrice Emanuela Canepa durante la presentazione del suo ultimo romanzo Resta con me, sorella. Nel tragitto per tornare a casa sorridevo, l’autrice con le sue parole mi aveva in qualche modo messo il buon umore.
Emanuela ha raccontato il suo lavoro di documentazione per stilare il romanzo. Dal suo sguardo e tono di voce traspariva la sua grande passione per la scrittura e l’ho ritrovata tra le sue pagine.
E ora che ho terminato di leggere il libro posso affermare che l’aspetto storico è stato curato minuziosamente perché l’autrice è riuscita a ricreare ambienti e atmosfere riuscendo a portarmi, fin da subito, indietro di un secolo: prima dentro un carcere e successivamente tra i ponti di Venezia.
Il carcere non le ha partorite così come sono, ombrose e maligne. Ognuna ha avuto una vita che continua  a scorrere parallela, al di fuori delle mura della Giudecca.
Un altro aspetto che distingue la scrittura dell’autrice, rendendo la lettura immersiva a tutto tondo, è la sua capacità di rendere credibili le voci dei protagonisti.
La protagonista del romanzo è Anita, non voglio rivelarvi ulteriori particolari sulla trama, ma posso dirvi che la virgola messa nel titolo ha una sua logica e un suo peso Resta con me, sorella . Alla fine capirete il valore della parola SORELLA.
Ha rinnegato i legami importanti per non soccombere al dolore dell’intimità negata. Ma adesso che sa di poterle rivedere il cuore le si è chiuso.
Emanuela Canepa con la sua trama, il suo stile di scrittura, i suoi dialoghi ha conquistato la mia curiosità e nell’attesa di rincontrarla andrò a recuperare i suoi precedenti romanzi: “Insegnami la tempesta”,  “L’animale femmina” e “Quel che resta delle case”.
 B… come Buona lettura.







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