Dalla penna di Paola Peretti ritorna la nostra amica Mafalda con “Io, Filippo e l’albero di ciliegie”

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Dalla penna di Paola Peretti ritorna la nostra amica Mafalda con “Io, Filippo e l’albero di ciliegie”

Sabrina Ginocchio
Pubblicato da il BLOG di Sabrina Ginocchio in b... come BUONA lettura · Venerdì 22 Mar 2024
Tags: SabrinaGinocchioPaolaPeretti
Caviardage di IO, FILIPPO E L'ALBERO DI CILIEGIE
L’anima è la voce dell’IO che in silenzio abbraccia il corpo"

Cosa ci svela la copertina:
Un maestoso albero di ciliegio, imbottito di fiori rosa, spicca al centro della copertina. Due ragazzi, una femmina e un maschio, sono seduti per terra e sono appoggiati al tronco del ciliegio. Lei con una fascia in testa accarezza un gatto. Lui la osserva e forse la sta anche ascoltando.

Trama:
Mafalda ha tredici anni ed è cieca da quando ne aveva dieci. Ha un migliore amico, Filippo, e un gatto fedele che l'accompagna ovunque, Ottimo Turcaret. Nonostante cerchi sempre il lato positivo, stavolta è preoccupata per suo papà, che ha perso il lavoro ed è ora in preda alla depressione. E poi... poi quell'orrenda compagna di scuola, Debbie, ora sembra interessata a Filippo. Lui, che le è amico da anni, potrebbe essere la persona di cui Mafalda si sta innamorando? Nella sua vita entrano due nuovi adulti: Elsa, una giovane senzatetto, e il signor Nino, l'anziano vicino del piano di sopra, con un pessimo carattere, e una grande passione per Charles Dickens. A poco a poco, Mafalda apprende le loro storie e come anche le loro vite sono state plasmate da scelte coraggiose e difficili.

Le mie considerazioni:
Ce l’ha fatta! Mafalda, la protagonista del primo romanzo di Paola Peretti La distanza tra me e il ciliegio (Rizzoli, 2018), uscito in contemporanea in venti paesi, è tornata sugli scaffali delle librerie per raccontarci del suo nuovo mondo: le medie.
 
Mafalda è cresciuta: ha ben tre anni in più rispetto al primo libro. L’abbiamo lasciata alle elementari e ora è in seconda media. Mafalda come nel primo libro ci trascina nella sua quotidianità con mille emozioni.
 
Il suo linguaggio è cambiato, utilizza molte onomatopee. Mafalda descrivendoci i profumi e i diversi suoni ci porta a trascorrere le giornate tra i banchi di scuola e non solo.
 
“Esiste qualcosa di peggio, per la mia età, di essere cieca e spettinata in seconda media? Sì: avere l’insegnante di sostegno”.
 
Nel primo libro Mafalda sa che perderà la vista ed è consapevole che accadrà nel giro di pochi mesi. Così elenca tutte quelle cose a cui tiene moltissimo e che gradualmente non sarà più in grado di fare.
 
Nel secondo libro troviamo una ragazzina non vedente che inizia a porsi delle domande. Mafalda ha dei desideri, come le sue coetanee, e stila un elenco dei sogni da realizzare.
 
Mafalda è più sicura sotto alcuni aspetti perché ha affinato alcune abilità, come l’orecchio e l’istinto. Anche se quest’ultimo alcune volte unito all’impulsività la caccerà nei guai. La nostra dolce Mafalda, per esempio, prenderà anche una nota dal preside. Non ci credete? Ve lo garantisco, ma non faccio la spia, io sono amica di Mafalda e se volete saperne di più ve lo racconterà lei: prendete posto sul suo ciliegio.
 
Arrampicatevi e scoprirete anche due nuovi volti, due nuovi amici speciali: Elsa e Nino.
 
Filippo? Anche lui è cresciuto ed è un po' cocciuto, ma ha mantenuto il suo animo buono.
 
“Filippo mi direbbe: “Sai cosa ci voleva, per farti passare l’ansia? Suonare.”
 
L’autrice con i suoi personaggi ci fa capire che nessuno è perfetto, che non siamo soli e che siamo tutti sotto lo stesso cielo. Durante i momenti di crisi è normale essere spaventati e vedere tutto nero. Ma attraverso le difficoltà si possono capire tante cose sulla vita e sul mondo. Attraversare le crisi porta delle ammaccature, ma anche a essere più forti.
 
 
 B… come Buona lettura.







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