“Come d’aria” un destino segnato di Ada d’Adamo

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“Come d’aria” un destino segnato di Ada d’Adamo

Sabrina Ginocchio
Pubblicato da il BLOG di Sabrina Ginocchio in b... come BUONA lettura · Venerdì 03 Mag 2024
Tags: SabrinaGinocchioAdaD'Adamo
Caviardage di COME D'ARIA
Il tempo, lo spazio, il corpo tutto cambia, è solo un gioco di sorte…"

Cosa ci svela la copertina:
Sullo sfondo verde scuro una donna con un vestito rosso, il colore del cuore, avvolge una fanciulla senza abiti. Questo contatto emana la profondità di un gesto pieno d’amore.
 
Trama:
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi.
Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia.
Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza.
Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente.
Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.
 
Le mie considerazioni:
Per prima cosa voglio chiedere scusa all’autrice perché ho perso tempo, ho acquistato il libro lo scorso anno e solo ora ho avuto il coraggio di leggerlo. Al terzo tentativo il libro mi ha vietato di posarlo. È risaputo il tre è il numero perfetto e io attendevo il momento perfetto per lasciarmi travolgere. Il libro, come un torrente in piena, mi ha conquistato per l’amore che scorreva. Non è stata una lettura semplice. Ogni frase, ogni pagina, ogni capitolo mi ha levigato dentro come l’acqua che scorre e impetuosa traccia il suo corso oltrepassando qualsiasi barriera.
“La malattia è la miseria massima, la massima miseria della malattia è la solitudine”
La parola solitudine in questo romanzo appare diverse volte. La solitudine intesa come mancanza di sostegno e conforto. Ada, l’autrice, con questo suo romanzo intimo ci confida tutte le sue paure, la sua rabbia, la sua delusione, i suoi dubbi e io mi sento onorata di essere una sua lettrice, una sua “amica” intima.
“Che avresti pianto a lungo, per urlare la rabbia d’essere venuta al mondo storta, l’avrei saputo dopo.”
Questo romanzo è definito da molti “potente” e sì, l’autrice ci mostra che la scrittura è uno degli strumenti più potenti. Infatti, in mezzo a quel torrente che scorre trascinando valanghe con le sue parole, ha costruito ponti per dar voce a chi non riesce a parlare.
La scrittura di Ada è sempre elegante, come una danza volteggia intorno alle difficoltà, alle paure, alle ingiustizie. Ogni tre o quattro capitoli l’autrice interrompe il suo racconto personale per dare spazio agli amici della figlia riportando frasi e comportamenti dei compagni di vita di Daria. I bambini hanno quella capacità di andare oltre alle apparenze.
Grazie Ada per questo tuo, definito da tutti, testamento d’amore.
“Ho pensato che ciascuno di noi riceva almeno un dono dalla vita e che, nella sfiga generale, tanto vale approfittarne. Desideravo la bellezza e l’ho avuta: ho avuto te”
 B… come Buona lettura.







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