Crisi, cambiamento, nutrimento: “Tre ciotole” di Michela Murgia
Pubblicato da il BLOG di Sabrina Ginocchio in b... come BUONA lettura · Giovedì 28 Dic 2023 · 3:15
Tags: TRE, CIOTOLE, Sabrina, Ginocchio, MICHELA, MURGIA
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Caviardage di TRE CIOTOLE
“Per ogni epilogo
c’è un altro inizio.””
Cosa ci svela la copertina:
Sullo sfondo rosso mattone appaiono tre
ciotole stilizzate unite da un filo color oro.
Trama:
S'innamorano di una sagoma di cartone o di un
pretoriano in miniatura, odiano i bambini pur portandoseli in grembo, lasciano
una donna, ma ne restano imprigionati, vomitano amore e rabbia, si tagliano,
tradiscono, si ammalano. Sono alcuni dei personaggi del libro di Michela
Murgia, un romanzo fatto di storie che si incastrano e in cui i protagonisti
stanno attraversando un cambiamento radicale che costringe ciascuno di loro a forme
inedite di sopravvivenza emotiva. "Una sera ti metti a tavola e la vita
che conoscevi è finita." A volte a stravolgerla è un lutto, una ferita, un
licenziamento, una malattia, la perdita di una certezza o di un amore, ma è
sempre un mutamento d'orizzonte delle tue speranze che non lascia scampo.
Attraversare quella linea di crisi mostra che, spesso, la migliore risposta a
un disastro che non controlli è un disastro che controlli, perché sei stato tu
a generarlo. In stato di grazia, Murgia scrive per tutti noi un libro
estremamente originale che rimanda a una costellazione di altri grandi libri:
Il crollo di Fitzgerald, Lo zen e il tiro con l'arco di Herrigel e L'anno del
pensiero magico di Didion.
Le mie considerazioni:
“Tre ciotole” è una raccolta di dodici
racconti, come il servizio da the con dodici tazzine e, per ognuna, l’autrice abbina
un filtro diverso, un sapore differente, ma hanno tutti un ingrediente comune:
il cambiamento.
“Il medico parlava con tono così lieve che per
un istante lei pensò che l’annuncio fosse qualcosa di cui rallegrarsi.”
L’autrice, Michela Murgia, con i suoi racconti
ci sprona ad affrontare le difficoltà, i mutamenti e che, per ogni dolore,
bisogna saper attingere dalla giusta “ciotola” per accettarlo, dargli un senso
e considerarlo parte del nostro nutrimento.
“Le tre ciotole rimettevano a posto tutte le
gerarchie tra stomaco e cervello.”
Predomina il senso del tempo che passa e
fugge, ma dev’essere vissuto.
Per capire meglio il concetto vi riporto il
punto di vista dei greci sul tempo. I greci usavano diversi termini per
definire il tempo: Chronos per indicarne la quantità, Kairos
per indicarne la qualità. Chronos e Kairos sono due modi diversi di
interpretare il tempo: nel primo caso il tempo inteso come scorrere dei minuti
e delle ore può diventare quello che ci investe, ripetitivo, che non lascia
spazio alla meraviglia e non basta mai, visti i ritmi frenetici della vita
contemporanea.
Diverso è interpretare il tempo come Kairos: è il momento giusto per qualcosa, anche speciale per chi lo sta sperimentando in quel preciso istante.
Il momento propizio da cogliere nella sua veloce istantaneità. È un invito a vivere nel presente, nella quotidianità, agendo consapevolmente.
È anche un dare senso a ciò che accade, un essere presenti mentalmente nelle diverse azioni che svolgiamo nella vita, un aprirsi alla qualità del tempo e guardare le cose da un altro punto di vista.
Diverso è interpretare il tempo come Kairos: è il momento giusto per qualcosa, anche speciale per chi lo sta sperimentando in quel preciso istante.
Il momento propizio da cogliere nella sua veloce istantaneità. È un invito a vivere nel presente, nella quotidianità, agendo consapevolmente.
È anche un dare senso a ciò che accade, un essere presenti mentalmente nelle diverse azioni che svolgiamo nella vita, un aprirsi alla qualità del tempo e guardare le cose da un altro punto di vista.
In conclusione “Tre ciotole” è un libro che ci
ricorda quanto le esperienze in apparenza negative e le derivate crisi possano
rappresentare l’angolo per voltare e rinascere, sentirsi vivi di nuovo. La vita
ci è stata donata gratuitamente e troppo spesso la diamo per scontata.
Il mio Caviardage racchiude il significato di
questo libro: “Per ogni epilogo c’è un altro INIZIO.”
B… come Buona lettura.
